
Vibo Valentia
Situata su un altopiano e distante pochi km dalla Costa, la città si caratterizza per il suo Castello normanno-svevo eretto tra il 1055 e il 1057 da Ruggiero il Normanno e per altri luoghi come il Duomo, il Valentianum Questo (ex convento domenicano), le Rovine di Hippónion e i corsi intrisi di storia.
Le origini storiche della città risalgono all' insediamento preellenico chiamato Veip, trasformato poi in Hipponion (VII sec. a.C.) dai greci di Locri. Nel 422 a.C. Vibo Valentia si allea con Siracusa e vince la guerra con Locri anche se poi nel 389 a.C. viene sconfitta da Dionisio. La sua ricostruzione avviene sotto ai cartaginesi che la rendono un importante centro militare. Sono i Romani a darle il nome di Valentia.
In epoca bizantina la città è roccaforte militare grazie anche alla sua pozione strategica. Dopo aver subito le distruzioni dei saraceni, con i normanni torna ad essere un importante centro militare, grazie alla sua posizione che domina sia l'entroterra che il traffico dal mare.
In questo periodo viene costruito il Castello, simbolo della città.
Nel 1235 diventa Monteleone di Calabria sotto Federico II e si sviluppa come centro economico e culturale. Partecipa ai moti rivoluzionari del 1799 e a quelli risorgimentali del 1848. Nell'agosto 1860 accoglie la spedizione garibaldina e dal 1928 la città assume il nome attuale, Vibo Valentia.
Di enorme interesse è il Castello che ospita il Museo archeologico statale che comprende reperti di periodi compresi tra la preistoria e la tarda età romana e medievale. Merita attenzione la laminetta aurea, la più completa nel testo tra quelle rinvenute nella Magna Grecia, che testimonia il culto orfico.